Si sente spesso dire: gli inglesi quando parlano si mangiano le parole e si finisce con il capire poco quello che dicono. Là dove una frase messa per iscritto viene facilmente compresa, se pronunciata da un inglese, non è più chiara. Perché è così difficoltoso capirli?
Al di là del ragionamento che è alla base del corso di Active Pronunciation, e cioè che i 44 suoni della lingua inglese vengono percepiti dal nostro orecchio italiano in maniera imprecisa e quindi spesso non riconosciuti, c’è purtroppo un’altra difficoltà che mina la comprensione: il connected speech.
Che cosa è il connected speech e come funziona
Quando gli inglesi parlano, producono un flusso continuo di suoni, non chiaramente disgiunti l’uno dall’altro, senza neanche una netta separazione tra parola e parola. Tale modalità dell' eloquio viene chiamata connected speech. Gli inglesi nel parlare danno la preferenza alla massima economia dei movimenti piuttosto che alla massima chiarezza. In questo modo alcune parole vengono alterate, o addirittura perse, alcuni fonemi si legheranno con altri, ne verranno assimilati, oppure verranno elisi o cambieranno totalmente (es. lo sapevate che nel flusso del discorso un inglese non pronuncia “sandwich” ma “samwich”? E che non dice "next please" . ma "nex please", perdendo la T ?). Inoltre la maggior parte dei suoni vocalici non accentati si trasforma in un'unica vocale: la schwa (suono da alcuni definito “neutro”)
Per di più l’accento cade solo su alcune parole, quelle che convogliano il significato –le content words- , mentre parole come preposizioni, articoli, pronomi, verbi ausiliari – le function words - restano smorzate, deboli. Questo comporta che le parole accentate abbiano una energia maggiore, vengano pronunciate più lentamente, con maggior volume e tono più alto rispetto alle parole deboli. Sono articolate meglio e in alcuni casi con più ampi movimenti dei muscoli fonatori. Le altre, al contrario, subiscono una serie di riduzioni e semplificazioni che le rende difficilmente comprensibili e identificabili dagli stranieri.
La lingua inglese è ciò che si definisce una stress-timed language, tende cioè a mantenere regolare lo spazio tra un accento e un altro. Se produciamo un grafico di un discorso pronunciato da un native speaker si vedranno una serie di picchi, ad intervalli più o meno uguali, che corrispondono alle parole accentate. Questo è quanto conferisce alla lingua inglese ritmo e melodia particolari. Ma per ottenere questo intervallo regolare, che è un'esigenza non volontaria, ma naturale, istintiva, gli inglesi "strizzano" la frase all'interno dell'intervallo a disposizione, andando ad agire sui suoni e parole deboli, alterandoli secondo le modalità che abbiamo appena visto.
Come fare a capire l' inglese, sopravvivendo alle insidie del connected speech
Bisogna essenzialmente evitare di focalizzarsi su ogni singola parola, concentrandosi invece sulle content words e dando per scontate tutte una serie di function words. Per esempio sappiamo benissimo che si dice “ a cup of tea”. Non abbiamo bisogno di udire chiaramente of. Sappiamo che verrà pronunciato perché l’espressione lo prevede, e tanto basta.
La frase:
I would rather have some scones with my cup of tea
verrà pronunciata:
I’d rathə’ have səm scones wΙ ma cup ə tea
o anche
I’d rathə’ve səm scones wΙ ma cuppa
Dove con ə si indica in fonetica il suono schwa e con Ι la i molto breve.
Le parole accentate saranno scones e tea, le altre vengono contratte o accorciate.
Riuscire a penetrare i segreti del connected speech e riprodurli ci faciliterà la comprensione dell’inglese e un’ottima performance nel parlarlo.
1 Commenti
Lascia un commento